Cima Rovaia, nelle trincee della Guerra Bianca

Non è certo difficile andare in Alta Val Camonica e trovare dei panorami dove non si distingue il sogno dalla realtà. Ma una volta davanti a delle vette così maestose che guardano dirimpetto le altrettanto superbe vette dell’Adamello, si può pretendere qualcosa di più di un semplice “giro turistico”. Allora aggiungiamoci un ingrediente importante come la Storia che qui ha lasciato una eredità chiamata “Guerra Bianca”: come il colore di quella neve che spesso si rivelava più letale delle pallottole nemiche. Lungo Cima Rovaia scorreva il confine tra i due Stati belligeranti, dal ’15 gli italiani iniziarono a costruire un presidio fortificato che si inerpicava fin sulle vette più estreme: in questo caso fino a 2.500 mt. Anche se la zona non fu mai teatro di scontri è tuttavia una testimonianza tangibile delle aspre condizioni in cui si trovarono i soldati impiegati su questo fronte.

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Si parte da Vezza d’Oglio, dopo aver abbandonato le ultime case si sale ripidamente dalla frazione di Tu, seguendo una impegnativa mulattiera fino a Malga Tremonti. Da qui in avanti inizia il sentiero d’alta montagna con anche tratti a spinta.

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L’area del museo all’ aperto è contrassegnata da cartelli didattici e la vista delle trincee ad alta quota è a dir poco spettacolare. La discesa è decisamente godibile e con piacevoli sfondi bucolici: inizialmente sassosa in prossimità della cima, per diventare scorrevole e tortuosa nella parte immersa nel bosco.

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