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Monte Duro colline reggiane freeride paradise per svernare

Per chi abita in pianura è sempre un piacere scoprire di avere un paradiso della mountain bike a pochi passi da casa, ma anche per chi vive in montagna la collina si trasforma, durante l’inverno, in un luogo dove svernare.

Questo tipo di opportunità è sicuramente stato sfruttato al meglio sul Monte Duro, lungo la catena delle prime colline dell’appennino reggiano, il merito va ad un gruppo di appassionati locali conosciuto come “Pistino Etilico”. Quanto all’appellativo di “duro” è pienamente meritato, come potrebbe ammettere chiunque lo abbia affrontato sui pedali sia in salita che in discesa.

Tre salite tre discese Semiago, Dh Old, Sassaia

road book

La partenza è in località Bettola ad una manciata di km dal capoluogo sulle sponde del fiume Crostolo, si lasciano le auto nell’ampio parcheggio dell’ottimo ristorante.

In questo trittico di discese abbiamo selezionato le più varie per stile di guida e fondo.

La prima è una naturale molto divertente il fondo è in roccia talvolta presente in forma di lastroni lunghi e compatti, altre volte sbriciolata e granulosa. Si arriva al punto della discesa dopo una dolce scalata, molto clemente rispetto ai parametri del Monte Duro, su strada asfaltata che attraversa il comune di Bocco e devia a sinistra su una laterale per la frazione di Piazza.  Decisamente suggestiva l’ambientazione finale con lo sperone di roccia naturale.

Risalendo su asfalto su strada provinciale si devia a destra verso la località Ca’ de Schiavino orientandosi con il profilo ben distinguibile del Monte Duro dal profilo conico la cui punta tocca i 700 mt di altitudine. Da qui iniziano le due discese che fanno parte del “freeride paradise”. La prima presentata in traccia è la Old DH, la più storica tra quelle create dai trailbuilders locali. La prima parte è molto guidata con passaggi fluidi alternati a tratti più trialistici. Finale incandescente, soprattutto per i freni che dovranno attutire il ripidissimo finale di discesa.

Si risale pedalando sul Monte Duro per lanciarsi sulla “Sassaia”, l’inizio è in comune la Old DH, alla deviazione si tiene la destra lungo un largo sentiero molto sconnesso e divertente ma leggermente meno tecnico del precedente. Rientro direttamente al parcheggio.

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