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Monte Alto enduro in franciacorta alle porte del Lago d’Iseo

Un breve percorso, praticamente una gita enduro comunque molto intensa e divertente, per scoprire le piccole colline che spuntano a sud del Lago d’Iseo in quella fascia di terra bresciana denominata Franciacorta.

Pedalare nella Franciacorta

Il nome Franciacorta (che secondo alcuni è una eredità dei tempi dell’occupazione di Carlo Magno) è inscindibilmente legato al più famoso prodotto di queste terre: lo spumante!

In questo itinerario andremo però alla scoperta di una collina dove la mano dell’uomo poco o nulla ha potuto fare per plasmare la natura. Si tratta di un promontorio molto aspro e roccioso ma piacevolmente panoramico.

Il percorso parte da Adro sentiero Monte Alto

Si parte da Adro, una graziosa cittadina il cui centro è dominato dalla imponente facciata della Chiesa di San Giovanni Battista. La si aggira seguendo una stradina asfaltata che conduce verso la strada a fondo naturale (l’unica che attraversa il rilievo). In breve si passa a fianco della torre merlata ghibellina, ultimo residuo di un imponente fortificazione mediovale con castello di cui oggi è rimasta solo la porta d’ingresso.

L’ascesa presenta tratti decisamente ripidi e scorre in alcuni tratti ad un livello più basso rispetto al terreno.

Si potrebbe dire che richiami una trincea. L’arrivo sulla cima di Monte Alto è contraddistinto da una grossa croce di color argento, la quota raggiunta è circa 640 metri, un dislivello che per quanto modesto richiede un certo tributo energetico.

Breve ma intensa è anche la discesa: l’obiettivo è arrivare alla cava passando esclusivamente in single track!

monte alto

Seguendo la traccia si percorrono gli stretti sentieri nel bosco creati dal passaggio degli appassionati locali. Nella prima metà il fondo permette un flow degno di un bike park con curve e gomito e paraboliche.

L’ultimo tratto è tremendamente roccioso con passaggi trialistici molto impegnativi e da affrontare solo se veramente decisi.

Dopo essere sbucati nella cava si ritorna al punto di partenza. Su strada secondaria struttiamo l’ultima manciata di  metri di dislivello che separano la pianura.

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