Bocchette di Nava, l’altro ramo del Lago di Como

Qualunque sia il ricordo evocato dalle parole di Manzoni, questo percorso permetterà di avere una visuale superlativa su quei rami del Lago di Como che molti di noi hanno solo immaginato dal libro di scuola. E’ un itinerario molto panoramico, con tratti piuttosto vertiginosi ed esposti ma che si possono affrontare in sicurezza purché fatti con persone esperte. Oltre alle immancabili atmosfere manzoniane vi è un costante sottofondo legato alla Grande Guerra e ancor di più al periodo prebellico. Gran parte del giro si svolge su strade militari costruite per tenere sotto controllo il confine elvetico ( ad essere temuta non era tanto una invasione da parte della Svizzera, quanto un possibile accordo di passaggio che quest’ultima poteva concedere all’ Austria). Per presidiare questa zona furono costruite  fortificazioni armate, gallerie, punti di osservazione e trincee: i resti di questa poderosa opera difensiva, oltre ad essere tra le principali attrattive, sono anche parte integrante del percorso.

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Partendo da Argegno si può ridurre il dislivello tramite la funivia che si inerpica fino a Pigra, i puristi della salita possono invece seguire la strada statale che attraversa la Val d’ Intelvi. Da Pigra si segue via Militare che incrocia ben 3 rifugi fino ad arrivare ai quasi 1600 mt del Rifugio Venini. Da qui in avanti inizia il vero spettacolo, dove alla bellezza degli sfondi montani e lacuali si aggiunge anche uno spettacolare single track che serpeggia lungo la irta dorsale.


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Il primo tratto è decisamente brullo e voraginoso con un fondo reso burbero dai sassi, ma diventa molto più scorrevole e divertente man mano che si entra nel bosco. C’è anche un suggestivo passaggio in una galleria piuttosto lunga ed in discesa: è consigliabile avere un dispositivo di illuminazione.

Gli ultimi km sono sul lungolago e le bellezze dei suoi edifici rinascimentali.

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