CAI 639 MTB tripkly

Monte Cengio (VI) sul mitico CAI 639 MTB

Del Monte Cengio abbiamo già avuto modo di apprezzare la spettacolarità dei panorami e la sua storia legata ai fatti della Grande Guerra.

Vedi anche l’itinerario: le discese e le prove speciali del Monte Cengio 

Vedi anche l’itinerario: Cengio, la montagna dei Granatieri 

Vedi anche l’itinerario: Alla scoperta dei trail di Malo (VI) 

Questo itinerario percorre un lato che finora non avevamo ancora proposto, anche se la salita è quella classica sull’antica mulattiera militare parallela alla strada provinciale che sale verso Asiago.

La particolarità di questo percorso è data dal suo senso avventuroso: un trail decisamente selvaggio, aspro e che richiede una certa temerarietà ed esperienza sia a livello tecnico che escursionistico.

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La mulattiera del Cengio

Road Book

Si parte da Seghe di Velo sulla sponda orografica sinistra del torrente Astico che scende dal crinale trentino. La salita è una serpentina a strapiombo sulla valle che inizia e rimane su asfalto per i primi 6 km. Si passa su una ghiaiata dal fondo molto smosso che rende a tratti difficoltoso il grip. Questa condizione dura fino al km 13 quando passando sull’altro versante della montagna il terreno diventa più compatto e meno faticoso da pedalare, anche se una serie di micidiali strappi continueranno a mordere sulle gambe.

Dal Rifugio Granatiere in discesa sul 639

Dalla strada asfaltata si raggiunge brevemente il rifugio Granatiere e qui non stiamo a percorrere l’anello storico che abbiamo già proposto nell’ itinerario summenzionato. Si prosegue per qualche metro sulla mulattiera a destra e per deviare sul trail è necessario seguire fedelmente la traccia perchè gli alberi caduti rendono quasi impossibile identificare il passaggio.

CAI 639 MTB

La discesa quella vera inizia intorno al Km 17 ed è una serie molto divertente di passaggi stretti, tornanti e rock garden che si sviluppano in parte sul crinale ed in parte all’interno della conca. Lo spettacolo delle pareti rocciose toglie il fiato dall’emozione, ed anche l’apparire sullo sfondo delle mura fortificate di Forte Corbin è uno spettacolo degno di nota. La parte finale è quella più rocciosa e servono tutte le abilità imparate sui manuali di guida.

Finale riposante su ciclabile con l’anfiteatro roccioso della Val d’Astico.

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