Passo dello Stelvio a Terlago

Dallo Stelvio a Terlago di Trento: la prima attraversata cicloalpinistica

Attraversando il Parco Nazionale dello stelvio e quello provinciale di Adamello  Brenta cicloalpinismo

La prima grande attraversata cicloalpinistica in MTB dal Passo dello Stelvio a Terlago di Trento, percorrendo il Parco Nazionale dello Stelvio e il parco Provinciale Adamello Brenta, all’ombra delle montagne più alte della regione Trentino Alto Adige.
La parola Montagna ai suoi detrattori evoca solo fatica, sforzo, sacrificio, sudore.

Chi la ama pensa a libertà, gioia, natura incontaminata, aria pulita, meraviglia… chi ha ragione?

Entrambi, perché la montagna è questo e altro: è meraviglia, bellezza, ma anche sforzo e divertimento. Allo stesso tempo non perdona se non la si rispetta e la si affronta con la dovuta conoscenza e precauzione. Non finiremo di ripeterlo!

Andrea  Leonardi ci racconta questa avventura  come è nata e come l’ha messa in pratica insieme ad un gruppo di amici affetti dalla stessa “malattia” la mountain bike.
E’ nato circondato dalle montagne, le conosce le ama e le rispetta.

Viverle sulla sua mountain bike, sentire l’aria fresca sul viso, l’adrenalina che sale ridiscendendole, e la soddisfazione di scalarle, perchè dopo la fatica arriva lei, l’esserci riuscito.

Ci dice – Da tempo quindi accarezzavo l’idea di fare qualcosa di unico, percorrere un tracciato che ancora nessuno avesse battuto prima, di cui non ne esistesse traccia. All’inizio penserete che non ci siamo niente di nuovo ma in realtà gran parte della traccia è originale.

La mia attenzione è caduta sul parco nazionale dello Stelvio e Adamello Brenta. Volevo creare un percorso con partenza dal Passo dello Stelvio e infine rientrare al lago di Terlago.

Facile direte? Ma ho omesso di dire che ho creato un percorso che per più del  75% del percorso si tiene ben lontano dall’asfalto, pura e semplice natura!

Ambiziosa come idea?! Ovviamente si!

Ma con la giusta preparazione e compagnia che gran soddisfazione.

Dal Passo dell Stelvio a lago di Terlago, l’impresa epica di 7 amici

In compagnia di sette amici, pazzi appassionati di mtb come me, mi sono preparato alla partenza. Un percorso del genere non è per tutti, è necessario una buona preparazione atletica e tecnica. Non lo indicherei mai per chi è alle prime armi.

Badate bene ciò non esclude il gentil sesso, con un’adeguata praparazione fisica e tecnica rimane comunque aperto ambo i sessi, provate a chiedere a Barbara se è stato un bel giro o meno!

Si parte: il primo giorno

Primo giorno di avventura: Finalmente il 15 luglio u.s. ci ritroviamo tutti al lago di Terlago (che sarà poi la base di rientro) impazienti di iniziare l’avventura. Carichiamo le nostre mtb su un bike shuttle che ci porterà fino al Passo dello Stelvio.


Giunti al Passo è arrivato il momento di iniziare a pedalare. Imbocchiamo per primo il trail “Goldsee” per poi passare al “Bim Bam“.

Entrambi i trail sono noti alla maggior parte dei biker, grazie alla loro bellezza, quindi direi che ulteriori commenti sarebbero superflui. Si arriva così a Gomagoi.

Da qui si incomincia una salita pedalata di circa 10 km direzione Solda. Dopo questa sudata, riprendiamo le forze salendo sulla funivia che ci porta in quota. E’ ora il momento di svalicare il famoso Passo del Madriccio: per un tratto, per un totale di 250m circa di dislivello, spingiamo le bici, anche se c’è chi riesce a pedalarlo quasi interamente!),

Ora si scende lungo la val Martello fino al rifugio Nino Corsi. Fin qui direte: bah, nulla di nuovo, giro già fatto!

No no, non bisogna mai trarre conclusioni troppo affrettate. E’ vero, il percorso fino al rifugio è noto e battuto da vari biker che poi scendono verso Laces (val Venosta), ma invece la novità è proprio questa, noi non siamo diretti a Laces.

Percorso inedito

Da qui inizia la novità, la sfida. La fatica arriva immediatamente, ci aspetta un percorso 2,7 km, con un dislivello di 300m uphill di portage, fino al rifugio Martello, nostra meta per cena e pernottamento.

Secondo giorno di avventura: la sveglia suona imperterrita alle 4 del mattino, colazione veloce e successiva partenza alle 5.00 direzione passo della Forcola. Percorriamo il sentiero n. 103, con un primo tratto pedalabile che poi diventa tutto portage per un totale di ben 2,8 km, con dislivello di 425m uphill.

Per non farci mancare nulla questo tratto prevede anche una salita di circa trenta minuti sul ghiacciaio della Vedretta (assolutamente fattibile). Svalicato il passo della Forcola abbandoniamo l’Alto Adige per rientrare in Trentino, e scendiamo al rifugio Larcher al Cevedale dove ci concediamo una pausa.

Il gestore del rifugio si dimostra molto interessato alla nostra impresa e si complimenta con noi dicendo di non avere ricordi in merito a italiani che abbiano svalicato in MTB il passo della Forcola. Ricorda di aver visto raramente qualche turista tedesco avventurarsi in simile attraversata.

Terminata la pausa, saliamo nuovamente in sella e scendiamo velocemente su un meraviglioso single trail che ci porta a malga Mare. Continuiamo quindi la discesa lungo il versante destro della valle con direzione Pejo, dapprima su single trail in falso piano, per poi passare a strada forestale e successivamente di nuovo single trail.

Val di Sole e DH

Arriviamo così velocemente al paese di Cogolo. Prendiamo la ciclabile della Val di Sole che, per la maggior parte in downhill, ci porta in circa 17 km alla partenza della telecabina di Daolasa (location dei campionati del mondo di DH). Scesi dall’impianto, al rifugio Solandrer, da lì scendiamo verso malga di Vigo. Percorriamo quindi una strada forestale che ci porta in breve tempo a passo Carlo Magno, dove prendiamo la cabinovia fino in cima al Grostè.

Facciamo quindi una meritata pausa pranzo al rifugio Stoppani  e poi via, si riparte su single trail in sali/scendi fino al passo della Gaiarda. Si percorre un nuovo tratto in discesa, con qualche breve salita, verso Andalo, passando per malga Spora.

Arriviamo a Andalo verso le 17.15 circa e  prendiamo la cabinovia che ci porta in cima alla Paganella. Qui ci concediamo una breve sosta merenda al rifugio La Roda, per prendere fiato prima di affrontare l’ultimo tratto del giro. Eccoci arrivati all’ultima impegnativa discesa sul single trail Sant’Antonio che in breve ci porta a Monte Terlago. Arrivati in paese, risaliamo un tratto di strada che ci conduce verso l’ultimo trail del tour, sulla collina delle Vallene, per scendere verso il lago di Terlago dove brindiamo alla riuscita della prima attraversata in mtb in due giorni che dal Passo dello Stelvio porta al lago di Terlago Trento.

 

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