Percorrere il Promontorio di Portofino in MTB è sicuramente un’ esperienza particolare per l’ ambientazione in cui si svolge.
In questo lembo quadrangolare che si spinge sul mare con una punta a Sud-Est dove è situato l’ omonimo paese, si respira ancora un’aria non contaminata dallo sfrenato turismo di massa che ha invaso la terra ed il mare con i lussuosi ed altresì goffi mezzi. I protagonisti del Jet Set si fermano nella vicina Santa Margherita Ligure, una affollata cittadina caratterizzate da ville signorili enormi ed un traffico convulso. Grazie ai suoi rozzi profili, a cui si accede solo attraverso una fitta ed impervia rete sentieristica, il Promontorio di Portofino riserva l’ accesso ad una “clientela” sottoposta ad una selezione naturale, più che di classe o reddito.
L’ area è stata per secoli un approdo per mercanti e pescatori, e la terra nonostante l’ostica morfologia è stata terrazzata e resa coltivabile come da secolare uso in quell’angusta terra che è la Liguria. Durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi ne hanno sfruttato la posizione geografica per farne una sorta di piattaforma armata con tanto di bunker ed osservatori ancora oggi visitabili.
Dopo aver subito un periodo di spopolamento ed abbandono, il Promontorio di Portofino è rinato grazie all’istituzione del Parco che porta il suo nome. La rivalutazione del patrimonio geologico e della biodiversità ambientale tipico della macchia mediterranea sono stati gli ingredienti che hanno calamitato l’attenzione degli escursionisti a piedi ed in mountain bike.
L’itinerario qui proposto si divide in una prima parte di salita paesaggistico che si apre un progressivamente sul mare fino a raggiungere l’apice del Promontorio di Portofino: Monte di Portofino in località Semaforo Vecchio.
Le discese non hanno nulla da invidiare agli standard che gli assidui frequentatori della Liguria conoscono bene: discese ripide, impegnative e nervose con continui cambi di traiettoria e passaggi stretti tra rocce.
[tripkly id=912]
