cascate acquacheta

Le infernali Cascate dell’ Acquacheta

Il miglior biglietto da visita per le fragorose acque delle Cascate dell’ Acquacheta è quello scritto dal Sommo Poeta Dante Alighieri che le cita ne “L’Inferno”: trovammo risonar quellacqua tinta, si chen pocora lorecchia offesa.

Con i suoi 90 mt di balzo le cascate dell’ Acquacheta si impone come una delle più alte e spettacolari cascate dell’ Appennino centrosettentrionale; a renderle ancor più suggestive è l’ambientazione del Parco delle Foreste Casentinesi (nel cuore verde dell’Appennino Tosco-romagnolo) che con la loro fitta rada ombrosa rendono lo spettacolo ancor più grottesco.

tipici muraglioni di arenaria

I numeri relativamente bassi in fatto di distanza e dislivello non devono trarre in inganno: si tratta nel complesso di un percorso dal forte dispendio energetico. Si parte dal piccolo centro di San Benedetto in Alpe dove le acque dell’ Acquacheta confluiscono nel Montone e da qui danno origine all’omonima valle.

acquacheta

Il primo tratto è una tediosa salita di 9 km sull’ asfalto della strada provinciale che porta al Passo della Peschiera (930mt slm) che è anche punto di intersezione tra Emilia R. e Toscana. Si gira a Sx sulla larga mulattiera 555 entrando così in Toscana e percorrendo per un buon tratto la strada di confine.

Il tratto di ghiaia dura quei pochi metri che servono per congiungersi alla prima intersezione a Sx con il Sentiero CAI 429. L’ inizio è in salita fino a raggiungere i 1098 mt: punto più alto dell’intero giro. Da qui inizia uno splendido single track che scorre sul crinale delle due regioni offrendo una infinità di punti panoramici. Il tratto è quasi tutto nel bosco dominato da una fitta vegetazione di pini marittimi la cui corteccia arriva facilmente a contatto col manubrio.

Dopo una lunga serie di inebrianti tornanti si arriva finalmente nel punto dove si possono ammirare le cascate e la cosiddetta “caduta” che si trova a pochi metri seguendo le indicazioni.

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