Razor Back e Black Scorpion, mtb e enduro nel bolognese

A volte si fanno lunghi viaggi per cercare luoghi incontaminati, dove smog e stress diventano un ricordo. Altre volte scopri che tutto questo si può trovare anche ad un’ora da Bologna, nelle valli sempre più spopolate dell’ Appennino. Se oltre a cercare la pace non disdegnate un bel paio di tracciati da enduro di quelli fatti col pennello allora il posto giusto è sulle rive del Reno tra Marzabotto e Vergato. La tipologia umana più diffusa in questa zona è proprio quella riconoscibile per i caschi e le protezioni che indossa, ed ama lanciarsi lungo emozionanti sentieri che risvegliano l’ istintività più naturale: quella di correre liberi come camosci.

I sentieri proposti in questo percorso parlano una lingua che non è molto bolognese ma tant’è: Black Scorpion e Razor Back non lasciano spazio ad equivoci sul grado di aggressività necessario ad affrontare curve taglienti e velenose.

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Lo scenario si presenta molto suggestivo anche sotto il profilo naturalistico: una terra spoglia ed arida che ha un tocco esotico, inoltre il fondo è molto drenante ed il grip eccellente.

Si parte dalla piccola frazione di Tabina, una prima ed impervia salita su asfalto prima e sterrato poi, porta presto alla prima inebriante discesa: il Black Scorpion che si sviluppa lungo un bellissimo crinale  di fronte al fiume Reno.

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Dopo un ripidissimo tratto conclusivo si risale su asfalto fino a Rodiano con la sua Chiesa del XVII sec, e si prosegue lungo il saliscendi del crinale di Monte Radicchio. Dopo svariati km, superate un paio di case abbandonate da cui si può ammirare il M. Cimone, inizia una furibonda discesa con tratti molto ripidi e sassi da superare con abilità trialistica.

Si ritorna rapidamente alle macchine su un tratto di strada provinciale.

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