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Calvario e Sabotino, le colline che infuocarono l’Isonzo

Ci sono luoghi a cui ogni città italiana ha dedicato le strade: due di questi sono Podgora e Sabotino.

I libri di storia raccontano cosa è avvenuto tra quelle distese di sassi e le due sponde del fiume Isonzo: un corso d’acqua dalle incredibili sfumature turchesi, ma che cento anni fa il sangue di centinaia di migliaia di soldati italiani ed austriaci tinse di un rosso cremisi.

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Questo itinerario permette di entrare a contatto di mano con la storia: grazie ad un pregevole lavoro di recupero nel quale autorità italiane e slovene hanno lavorato assieme.

Si parte dalla periferia di Goriza, una città assurta a simbolo dell’incommensurabile martirio della Grande Guerra e che si guadagnò il titolo di “città maledetta”. La prima tappa è il Monte Calvario che durante la guerra subì bombardamenti devastanti al punto che oggi si possono vedere solo i monumenti post bellici come i cippi e le croci dedicate alle varie brigate impegnate sul posto.

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Dopo essere scesi da un divertente single track si passa in direzione del Sabotino la cui sommittà si raggiunge dopo una durissima salita su strada militare asfaltata.

Qui si trovano i resti delle trincee ottimamente recuperati e visitabili a piedi. Si percorre con la giusta prudenza il crinale osservando un panorama che spazia su altre cime che hanno fatto la storia come Monte Santo, San Gabriele, Monte San Michele e più in basso Gorizia.

Dopo una breve discesa su trail abbastanza tecnico si arriva ad una vera perla: i ruderi di una Chiesa del ‘400 sul cui pavimento è posizionato il confine tra Italia e Slovenia.

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Si finisce con un avventuroso single track che riporta sulla strada con possibilità di visitare il vicino Ossario di Oslavia.

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