Forcella di Covelano: una cima tra Val Martello e Val Venosta

Un giro per cicloalpinisti avventurosi che amano spingersi sulle vette più alte senza preoccuparsi di mettere in conto un’ ora (scarsa) di portage. A ripagare dello sforzo sarà la vista superlativa di ben due valli sudtirolesi: la Val Venosta con il suo verde tappeto di meleti, e la selvaggia Val Martello. La prima sarà il teatro della discesa, la seconda della salita.

E’ un percorso dai grandi numeri: 28 km con quasi 1800 mt di D+. La distanza è quella di un normale percorso mtb ma le pendenze, soprattutto nell’ ultimo tratto, potranno essere affrontate solo da gambe ben allenate.  La cima tocca quota 2450 mt slm e si raggiunge dopo una scalata di 300 mt di dislivello da affrontare con bici in spalla.

da mortar a forcella di covelano

Da Morter alla Forcella

Road Book

Si parte dalla località Morter (754mt) imboccando la strada asfaltata che si inerpica seguendo parallelamente il corso del rio Plimbac. Il paesaggio è quello tipico bucolico dei pascoli di alta montagna nella fascia medio bassa e di ampie distese di foreste conifere nella parte più alta. Un patrimonio che da anni è valorizzato e preservato dalla presenza del Parco Naturale dello Stelvio. Non è difficile capire quale sia il prodotto locale più diffuso: la presenza delle fragole spunta un po’ ovunque lungo la strada.

I primi 7,5 km scorrono piacevolmente fino a Ganda: un paese devastato e ricostruito da una frana negli anni 80 che ha lasciato ancora qualche cicatrice. Dal km 8 inizia una vera scalata che accentuerà d’intensità fino al raggiungimento dell’ obiettivo in cima. Al km 10 termina la civiltà e con essa l’asfalto e le possibilità di rifocillarsi in bar: approfittatene perchè sarà dura! Al km 15 inizia la parte di portage.

Scendendo dalla Forcella

val venosta forcella di covelano

Terminata l’ascesa inizia al km 17 la discesa: il primo tratto è un po’ in sordina con qualche breve saliscendi e fondo sconnesso. Dopo circa 500 mt inizia il divertimento, corroborato da una scenario vertiginoso. Alcuni passaggi sono trialistici, da lasciare ai biker esperti. La seconda metà della discesa presenta anche passaggi più flow, anche se livello tecnico rimane abbastanza alto.

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