Monte Novegno, l’ultima linea

Ci sono toponimi che dopo la Grande Guerra  sono entrati nella memoria  nazionale come simbolo di resistenza contro l’ avanzata del nemico come il Monte Novegno. Ad un secolo di distanza questi stessi luoghi sono diventati anche un monito contro tutte le guerre. Comunque la si pensi non c’è nulla di meglio che andare in questi luoghi simbolici e toccare con mano il lascito della storia.

Monte Novegno, arroccato sulle alte propaggini delle prealpi vicentine, è uno di questi simboli tangibili; forse non è uno dei più celebri ma è senza dubbio tra i più impressionanti per dimensioni ed importanza storica. Sulla cima di questa montagna si delinea un vasto e lussureggiante altopiano butterato dagli scoppi delle bombe, e che ha come sfondo l’orizzonte sfumato della pianura padana. Questa manciata di km quadrati divenne un’arena infuocata dove gli austriaci, nella tarda primavera del 1916, stavano ultimando con successo una vasta offensiva passata alla storia come “Spedizione Punitiva”. A fermarli fu l’altrettanto accanita determinazione dell’esercito italiano che tra queste ultime pietre d’ Italia si stava giocando il destino stesso della guerra.

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Ancora oggi la vista è impressionante per il complesso sistema di fortificazioni, postazioni e trincee che percorrono dentro e fuori questo martoriato lembo di terra.

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Con la mountain bike è possibile immergersi in questa atmosfera sin dalla partenza situata nella città di Schio (con il suo pittoresco Duomo): da qui parte la strada militare in parte asfaltata ed in parte sterrata che collega ancora oggi alla sommità. Giunti in vetta si possono percorrere le strade dell’ Ecomuseo all’ aperto come indicato dalla traccia. La discesa è molto impegnativa, soprattutto nella seconda parte, con tratti nel bosco dove servono buone capacità di guida ed una bici full. Protezioni consigliate…come sempre.

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