E’ uno degli itinerari più entusiasmanti da percorrere all’interno del comprensorio dell’ Alto Appennino Modenese. Una salita che si snoda a fianco delle acque scroscianti del torrente Fellicarolo, affluente del Panaro, in una gola chiusa e stretta.
Fellicarolo e le cascate del Doccione
Si gira versante superando l’omonima frazione e salendo verso la zona dei Taburri dove in lontananza si possono udire le tumultuose cascate del Doccione, perla naturalistica di questo itinerario; facilmente visitabili con una breve deviazione segnalata sulla destra e raggiungibile in poche pedalate. Questo punto segna anche la fine del tratto asfaltato che lascia il posto ad un irto sentiero in terra con tratti al cardiopalma che non tutti riescono a fare in sella. Lo stradello si assottiglia via via che si addentra nel bosco con alcuni passaggi veramente suggestivi sia per il panorama che per la natura circostante.
L’ultimo tratto di salita è a mezza costa su un campo di mirtilli, dopodiché si sbuca al passo del Colombino in mezzo ad una fitta radura di arbusti. Si tratta di un osservatorio privilegiato che spazia su tutta la catena montuosa appenninica dal bolognese al reggiano fino alla Pianura Padana: non a caso durante la seconda guerra mondiale venne trasformata in postazione armata dall’ esercito tedesco. Una lapide bianca ben visibile sulle rocce ricorda il sacrificio di alcuni partigiani che morirono nel tentativo di espugnare questa vetta.
Non rimane che iniziare la bellissima discesa che riporta al centro di Fanano, da cui siamo partiti. Secondo molti biker locali si tratta di uno dei track più divertenti della zona: abbastanza melenso nel tratto iniziale (CAI427), si trasforma in un flow molto infuocato (CAI 425) che non lascia la presa fino alla fine.
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