A volte la parola itinerario risulta riduttiva, e la Forcellina del Montozzo rappresenta uno questi casi, perché ha più i caratteri di una impresa epica che non di un semplice giro in MTB.
Già i numeri non lasciano indifferenti: oltre 2.000mt di dislivello, una cima di 2.600 metri da raggiungere partendo da valle, e 57 km tutti pedalabili (escluso un breve tratto di 100mt di lunghezza con bici a spinta).
Cifre che però nulla dicono di quel grandioso spettacolo naturale che è la conca dell’ Adamello: un maestoso anfiteatro di roccia che permette di conquistare con lo sguardo le vette dell’ Ortles Cevedale a Nord e le aguzze cime dell’ Adamello a Sud.
Ma è anche un luogo sorprendentemente ricco di storia: quella locale, fatta di artigianato, cultura contadina ed architettura che emerge dirompente nella località di Case di Visu. Ma c’è soprattutto la storia della Grande Guerra che ha trasformato queste vette nell’arena di un duello tra i reparti di montagna italiani ed austriaci. In questo contesto si fece notare, per la sua presenza, anche un’icona del patriottismo italiano, ossia Cesare Battisti: deputato austriaco di origini trentine passato a combattere come volontario sotto la bandiera italiana, e che finì catturato e condannato a morte dagli austriaci.
Si parte da Ossana seguendo la comoda ciclabile che porta al Passo del Tonale ed al suo sacrario dedicato ai caduti italiani nel ’15 ’18. Si sale su una forestale che sovrasta la città lombarda di Ponte di Legno: la salita è a tratti molto ripida ma straordinariamente panoramica. Arrivati al Rifugio Bozzi (ex Caserma della Finanza) si possono osservare le trincee italiane. Un ultimo avvicendamento in salita con bici a spinta conduce sulla Forcellina del Montozzo, e da qui inizia una discesa da batticuore con vorticosi tornanti che terminano sul Lago di Pian Palù. Superato questo si prosegue lungo un bel sentiero nel bosco fino al ritorno ad Ossana.
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