Puntura di zecca: per ciclisti e runners

Puntura di zecca? Se dovesse capitarvi niente panico!

Non correre subito al pronto soccorso, sappiate che non tutte le zecche sono pericolose per l’uomo. Esistono due grandi famiglie di zecche: le zecche dure (Ixodidi) e le zecche molli (Argasadi).

All’interno della famiglia delle zecche dure solo la Ixodes ricinus  (zecca del bosco) è realmente pericolosa per l’uomo se infetta.

Altra discriminante la zecca per diventare infetta deve entrare in contatto con il sangue di un animale infetto (topo, uccello ecc..). Una volta infettata rimane malata per l’intera vita e può trasmettere il batterio ad altri animali che rimarranno portatori sani. E’ stato stimato che solo 1% delle zecche è infetto.

Come staccare la zecca

Il morso di zecca generalmente non causa nessun fastidio. Per questo non ci si accorge subito della presenza del parassita. Ci si accorge diverse ore o giorni dopo a causa del prurito.

Una volta individuata la zecca la prima cosa da fare è rimuoverla tramite apposita pinzetta togli zecche (acquistabile in farmacia). Come? La zecca va presa alla base il più vicino possibile al rostro (piccolo uncino con il quale la zecca rimane attaccata alla pelle) e ruotata delicatamente in senso antiorario. Occorre pazienza e mano ferma.

Non applicare assolutamente niente sulla cute prima dell’estrazione. Se lo facesce, causerete, il soffocamento ma la zecca rigurgiterà il suo patogeno ancora di più nel vostro sangue. Evitare di toglierla con le unghie a meno che la zecca non sia solo appoggiata sulla pelle. Se dopo la rimozione il rostro dovesse rimanere dentro non allarmatevi. Dopo qualche giorno verrà espulso naturalmente.

Fondamentale: dopo l’estrazione lavare e disinfettare accuratamente la zona colpita e tenerla sotto controllo per almeno 30-40 giorni; nel caso di comparsa di arrossamento (eritema migrante) consultare il medico. La rimozione tempestiva è assai importante per scongiurare la trasmissione del Morbo di Lyme che deve infatti rimanere attaccata alla pelle almeno 24 ore per trasmettere tale infezione.

Dove vivono le zecche

Le zecche si trovano  tra i cespugli e su i fili d’erba dove ci sono animali da parassitare con microclima preferibilmente umido. Non saltano e non volano ma si appostano all’estremità dei fili d’erba aspettando il passaggio di qualche animale o dell’uomo. In genere non si spingono oltre i 1200 metri di altitudine.

Il periodo più critico è quello primaverile ed estivo che va orientativamente da fine marzo fino ai primi di ottobre. E’ questo il periodo in cui la zecca ha maggiore necessità di trovare un ospite per un pasto di sangue. Viceversa durante la stagione fredda cade in una fase di letargo.

Malattie trasmesse da puntura di zecca

Può trasmettere principalmente due malattie: il morbo di Lyme o Borreliosi e la TBE o encefalite da zecca.

Malattia di Lyme o Borreliosi

E’ un infezione batterica che può interessare la pelle, il cuore e il sistema nervoso in generale. Normalmente il primo sintomo dell’infezione è la comparsa entro trenta giorni nell’area del morso di un eritema migrante (forma a bersaglio). Tuttavia è risaputo che questo sfogo può anche non presentarsi oltre l’eruzione cutanea si presentano spossatezza, mal di testa, dolori muscolari  e debole febbre.

Diagnosticata precocemente, non è di per sè molto pericolosa, basterà  un ciclo di antibiotici per debellarla. Se l’infezione non viene bloccata tempestivamente può provocare anche artrosi alle ginocchia e dolori reumatici. Il nostro corpo non sviluppa immunità è possibile quindi contrarre l’infezione più volte nel corso della vita.

sindrome di lyme
sindrome di lyme

TBE o encefalite da zecca

La TBE è sicuramente la malattia più pericolosa trasmissibile da zecca infetta. Ha origine virale e colpisce il sistema nervoso centrale. La trasmissione della malattia avviene entro pochi minuti dal morso della zecca.

E’ importante sapere che è asintomatica nei bambini, mentre vi è un progressiva escalation della severità della patologia con il progredire dell’età. In molti soggetti (circa il 70%) i sintomi della malattia non si manifestano proprio. Nei restanti, dopo un periodo di 3-20 giorni dal morso, la malattia si manifesta con febbre altissima e intensa cefalea. Fortunatamente la TBE colpisce meno rispetto alla malattia di Lyme e per i soggetti particolarmente a rischio  (boscaioli, pastori, guardie forestali bikers ecc…) vi è la possibilità di vaccinarsi.

La cosa migliore resta la prevenzione:

  • Evitare i terreni poco battuti ed infestati da erbe in zone di collina e bassa montagna soprattutto nel periodo primaverile ed estivo;
  • Evitare di sdraiarsi sull’erba;
  • Durante un escursione ad alta esposizione evitare i pantaloni corti;
  • Effettuare un controllo visivo sugli indumenti se riuscite con cadenza oraria;
  • Al ritorno da ogni escursione se è possibile è buona abitudine effettuare un’attenta ispezione visiva;
  • Le zecche preferiscono  le parti molli del corpo quali: ascelle, inguine, parte interna del ginocchio, collo;
  • Fare una doccia;
  • Vaccinarsi contro la TBE se si frequentano abitualmente le zone a rischio.

Adottando con scrupolo questi accorgimenti  si avrà la possibilità di rimuoverle ancora prima che si attacchino alla cute.

Fonte: www.ilmountainrider.com

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