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I piedi nell’Ultratrail: caratteristiche della corsa ed effetti negativi

Sempre più diffusa tra gli appassionati della corsa, la disciplina dell’Ultratrail ha però le sue controindicazioni. Certo, correre dai 42 ai 100 chilometri nella natura selvaggia e incontaminata regala sensazioni che non possono essere paragonate alla corsa in città.

Ma ci sono delle controindicazioni e dei rischi che non possono essere presi sottogamba.

I piedi nell’Ultratrail sono chiamati a lavorare in condizioni estreme. Condizioni che impegnano oltremodo le estremità degli arti inferiori dal punto di vista articolare e legamentoso.
Il rischio è quello di incorrere in traumi distorsivi a causa dei terreni accidentati. Oppure in situazioni di sovraccarico funzionale nella corsa in discesa. A questi due elementi si aggiunge la frequente possibilità di microtraumi da impatto, legata all’irregolarità del terreno.

Vediamo cosa significa correre Ultratrail e quali sono i problemi che possono interessare i piedi.  

Piedi nell'Ultratrail
I piedi nell’Ultratrail: caratteristiche della corsa ed effetti negativi

Ultratrail: caratteristiche della corsa

Correre Ultratrail è un’esperienza differente dal correre in città o comunque su percorsi uniformi a prescindere dal materiale. Variazioni notevoli delle pendenze, asperità del terreno e cambi di direzione obbligati costringono i piedi nell’Ultratrail a grossi sforzi e sollecitazioni.

Vediamo cosa accade di preciso:

  • corsa in discesa in condizioni estreme con tempi di appoggio lunghi;
  • corsa in salita con passo naturalmente corto;
  • corsa su terreno disconnesso con notevole impegno articolare dell’articolazione tibio-tarsica e sotto-astragalica;
  • corsa con appoggio su superficie irregolare con possibili traumi da impatto sulla pianta del piede;
  • corsa con improvvisi cambi di direzione dovuti al percorso e notevoli effetti; torsionali sulle articolazioni di tutto l’arto inferiore.

 

I piedi nell’Ultratrail: effetti negativi

Dopo aver compreso le caratteristiche della corsa Ultratrail è bene conoscere quali possono essere gli effetti negativi su muscoli e articolazioni dei piedi:

  • nella corsa in discesa, stress del muscolo del tibiale posteriore che controllo il movimento di pronazione del piede;
  • nella corsa in salita notevole impegno muscolare del polpaccio, e più precisamente del  muscolo tricipite della sura;
  • forte stress delle articolazioni tibio-tarsica e sotto-astragalica spesso obbligate a lavorare al grado massimo della loro mobilità con conseguente impegno legamentoso.
  • con la superficie d’appoggio irregolare, microtraumi soprattutto a livello delle articolazioni dei metatarsi,  esposte sistematicamente al trauma da impatto.
  • con cambi di direzione aventi raggi di curva molto stretti, ridurre al minimo l’ampiezza del passo e  velocizzare l’esecuzione del gesto è determinante per ridurre gli effetti negativi dal punto di vista torsionale: caviglia, ginocchio e anca sono continuamente impegnati.
  • con l’impegno richiesto dall’Ultratrail, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Dopo ore di esercizio, la stanchezza può giocare un ruolo determinante in termini di efficienza della reattività muscolare. Difronte ai  passaggi più impegnativi è più frequente la possibilità di gesti eseguiti in modo scorretto con conseguenze negative.
piedi nell'Ultratrail
Ultratrail – Fonte: spritotrail.it

Scelta delle calzature: le caratteristiche fondamentali

Se la scarpa è l’attrezzo fondamentale per chi corre, lo è ancora di più per chi pratica l’Ultratrial.
La scelta va effettuata con la massima cura perché la calzatura giusta protegge i piedi limitando notevolmente i rischi.

Innanzitutto bisogna scegliere scarpe specialistiche che devono possedere i seguenti requisiti minimi: 

  • massima efficienza dell’effetto ammortizzante;
  • ottime caratteristiche generali di stabilità;
  • ottima capacità di adeguarsi a superfici e terreni irregolari;
  • duttilità della tomaia quando l’appoggio del piede non avviene su una superficie piana;
  • dislivello antero-posteriore dell’intersuola limitato;
  • buon grip a livello della suola.

Bendaggi alle caviglie

Vanno bene a scopo precauzionale per chi ha già subito. Vanno fatti con apposite bende in modo da te a garantire una stabilità aggiuntiva alle articolazioni.

Le cavigliere possono invece limitare la funzionalità dei piedi. Sono consigliabili solo per una instabilità cronica delle caviglie, clinicamente accertata. 

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