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Cos’è la sindrome della bandelletta ileotibiale, le cause e il trattamento

La sindrome della bandelletta tibiale (più correttamente, ileotibiale), nota anche come ginocchio del corridore, sindrome da frizione è un processo di tipo infiammatorio a carico della zona ileotibiale, ovvero l’ultimo tratto della fascia femorale, che riveste i muscoli superficiali della coscia.

La funzione della bandelletta tibiale sia quella di rendere stabile la componente antero-laterale del ginocchio.

E’ un disturbo che colpisce in particolar modo i podisti (da qui ne deriva il nome popolare), ma non è infrequente anche in coloro che praticano altri tipi di sport come, calciatori,  cestisti e i pallavolisti.

Le cause e i fattori predisponenti

Può essere considerata una sindrome da sovraccarico (come, per esempio, la tendinopatia del tendine di Achille) le  cause possono risalire al concorso di fattori predisponenti o di condizioni di tipo sportivo.

I fattori predisponenti sono per lo più di natura anatomica, ad esempio il varismo del ginocchio, il varismo della tibia, la prominenza dell’epicondilo femorale laterale, la dismetria degli arti inferiori; le principali condizioni di tipo sportivo che, unite ai sopracitati fattori, sono causa dei ripetuti microtraumi che alla fine scatenano il processo infiammatorio, sono la corsa su fondo inclinato o irregolare, un chilometraggio eccessivo, variazioni brusche in eccesso dei carichi di allenanti (ad esempio runner inesperti che bruciano le tappe o del podista che decide di allungare le distanze di corsa, o la scelta di lunghi circuiti che presentano troppi alternanza di salite e discese o, ancora, gli allenamenti per la forza esplosiva particolarmente intensi.

Un altro fattore da non sottovalutare, è il sovrappeso atletico.

Come si manifesta la sindrome della bandelletta ileotibiale

Si presenta con un dolore generalmente continuo, ma non intenso, sulla faccia laterale del ginocchio; il dolore si accentua, raggiungendo l’apice, quando la bandelletta quando il ginocchio forma un arco di circa 30 gradi in flessione.

Il dolore si sviluppa di solito dopo un determinato periodo di tempo dall’inizio dell’allenamento e tende a ridursi con il riposo.

La diagnosi

Si basa sull’esame obiettivo che mette in evidenza dolori alla pressopalpazione nella zona del seno tarsale. Indagini strumentali aiutano più a escludere altre condizioni patologiche con manifestazioni cliniche simili.

Solitamente gli esami richiesti sono la radiografia del ginocchio e l’ecografia; molto raramente si ricorre
alla risonanza magnetica nucleare, quasi mai decisiva per la diagnosi e che, tra l’altro, può dare false o
eccessive informazioni.

Trattamento della sindrome della bandelletta ileotibiale per il recupero

La sindrome della bandelletta ileotibiale è uno di quei casi di infortunio in cui il metodo Stop&Go  risulta molto efficace; poiché l’infiammazione provoca un dolore continuo, ma non acuto sulla parte esterna del ginocchio, l’atleta è spesso portato a continuare gli allenamenti, riducendoli quantitativamente. Gesto errato perché si predispone a un aggravamento della patologia.

Il periodo di stop consigliato è di 20 giorni con terapie self (crioterapia).

Se l’infortunio non si risolve, l’ortopedico interviene di solito con infiltrazioni di anestetico e farmaci steroidei,
ionoforesi, ultrasuoni,tecarterapia, laserterapia ecc.

In alcuni casi, è necessario l’intervento chirurgico sulla bandelletta. Poiché nei casi più gravi,
lo stop è piuttosto lungo, è necessario riprendere dopo un periodo di potenziamento dei muscoli della zona addominale, del quadricipite e dei glutei.

La prognosi della sindrome della bandelletta tibiale è buona nella stragrande maggioranza dei casi.

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