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Cammini d’Italia : la Via degli Abati

Dalla Pianura Padana all’Appennino piacentino, fino a raggiungere la Toscana, lungo il percorso usato dagli antichi abati di San Colombano. L’itinerario fin dal VII secolo servì ai monaci e ai pellegrini per raggiungere Roma.

Percorrere la Via degli Abati è un viaggio affascinante tra paesaggi e luoghi storici, dove il tempo si è fermato. Scopriamo assieme le sue caratteristiche principali e i luoghi da non perdere.

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via degli abati
Via degli Abati – Fonte: iubilantes.it

Via degli Abati: la storia

Nel VII secolo era la via più breve seguita dai pellegrini per raggiungere Roma, partendo da Pavia e Lucca. Fu utilizzata dai longobardi prima di conquistare la Cisa, controllata dai bizantini. Veniva utilizzata anche dalle genti provenienti dalla Francia e dalle Gran Bretagna, che passavano per l’Abbazia di Bobbio, prima di riprendere il cammino verso la città eterna. 

E’ qui che risiedevano gli abati, che assieme ai pellegrini veneravano le spoglie di San Colombano. Importante abate irlandese, fu il fondatore assieme a San Benedetto del monachesimo europeo. Gli stessi abati di Bobbio utilizzavano il percorso per raggiungere Roma.

La scoperta dell’antico itinerario risale alla fine degli anni ‘90, grazie allo studioso piacentino Giovanni Magistretti.

Via degli Abati: le caratteristiche del percorso

Il tracciato che ripercorre le orme degli Abati di San Colombano è lungo 190 Km. E’ percorribile in otto giorni, da Pavia a Pontremoli, attraversando la pianura padana, l’Appennino piacentino e parmense, con arrivo nella Lunigiana. Il percorse attraversa il territorio del GAL Soprip avventurandosi su sentieri, mulattiere e carrarecce.

Via degli Abati – Fonte: dailyslow.it

 

Nella primo tratto, da Pavia a Broni, il paesaggio è un susseguirsi di pianure e di colline dal morbido crinale. Poi il cammino sale di quota, da Caminata verso il crinale del Penice, per ridiscendere in Val Trebbia, a Bobbio.

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Da qui si prosegue con lunghi tratti in quota, verso Bardi e Borgo Val di Taro. L’ultimo tratto è in salita e consente di valicare del tutto la dorsale appenninica, dalla quale comincia la discesa verso Pontremoli, in Toscana.

Via degli Abati: i luoghi da visitare

Da Pavia a Bobbio il percorso è pressoché pianeggiante, con tratti collinari di  66 km. Tanti i punti d’interesse. Innanzitutto la città di Pavia, con i suoi splendidi paesaggi ricamati dai vigneti dell’Oltrepò. E poi San Colombano al Lambro e la Val Tidone. A cui seguono l’antico borgo fortificato di Caminata e Bobbio, che con la sua abbazia è ancora oggi importante centro culturale e religioso.

Da qui si prosegue per Boccolo di Tassi, luogo di sosta importante per gli antichi abati, prima di proseguire fino a Bardi. In quest’ultima piccola cittadina è possibile ammirare l’omonima fortezza, un gioiello di architettura militare. Ripartendo da Bardi la strada si sovrappone alla via dei Monasteri, il cui scopo era quello di collegare le fondazioni regie della pianura con quelle della di Val di Tolla, Gravago e Pontremoli, da cui ripartire verso Roma.

 

Via degli Abati
Via degli Abati – Fonte: slowparks.it

 

In questo tratto il percorso è ricco di alture che mettono a dura prova gli escursionisti. Ma al contempo offre paesaggi e luoghi storici di rara bellezza. La Chiesa di Coli  conserva la Crux Michaelica. Risalente al IX secolo, è una croce realizzata in stile celtico ma con iscrizioni in latino. Il Passo della Sella dei Generali è il punto più alto della Via con i suoi 1.217 metri. Da vedere anche il fiume Nure e il Monte Lama, abitato dall’uomo di Neanderthal.

E poi ancora Borgo Val di Taro dove è conservata la Via Crucis del Traversi. Castel Sant’elmo, con la chiesa di san Rocco. La Foresta del Borgallo e il meraviglioso panorama del crinale tra Emilia e Liguria, superato il quale si comincia a scendere in Toscana verso Pontremoli. Non prima, però, d’aver ammirato la Cascata della Pisciarotta e il Lago Verde. Al termine del cammino, proprio a Pontremoli, è possibile visitare il Museo delle misteriose Statue Stele, attribuite al fenomeno del megalitismo.

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