Photo Credits: @Pexels Il termine di sindrome femoro-rotulea indica una vera e propria patologia che coinvolge l’articolazione inclusa fra la rotula e il femore, più precisamente l’epifisi distale. Come si manifesta? Quali sono le possibili cause e quali le cure e terapie per far fronte a questa problematica nel runner? Innanzitutto, la prima cosa da sapere è che quando si soffre della sindrome femoro-rotulea si avverte il dolore a livello del ginocchio, sia in movimento che durante l’allungamento dello stesso. Quando pieghiamo la gamba, con il ginocchio a 90°, in condizioni normali il movimento è fluido; mentre, se si soffre di questa sindrome il movimento è meno fluido e, durante lo stesso, si avverte un attrito da parte delle ossa del ginocchio. Questo può provocare dolore e infiammazione, e nei casi ancora più gravi può sfociare in artrosi. Quali sono le cause della sindrome femoro-rotulea Le cause della sindrome femoro-rotulea possono essere diverse. Ad esempio, una cattiva postura, ossia il valginismo del ginocchio, le cosiddette “gambe a X”. Ma ve ne sono tante altre, come: Sovraccarico del ginocchio Forma della rotula Intrarotazione del femore Debolezza del muscolo quadricipite A soffrire di questo problema articolare sono tanti sportivi, soprattutto i runner, in età compresa fra i 30 e i 60 anni, perché tendono a esercitare continue pressioni e sovraccarichi delle ginocchia. Come si manifesta? La sindrome femoro-rotulea si manifesta con semplici dolori al ginocchio, durante i movimenti quotidiani. Ad esempio si può avvertire il fastidio quando ci sediamo o pieghiamo, oppure quando si salgono le scale. Oltre al dolore, spesso questa problematica è accompagnata da un continuo scricchiolio delle articolazioni. Diagnosi e cure La sindrome femoro-rotulea può essere curata con un percorso di riabilitazione. Ovviamente, prima è necessario sottoporsi ad analisi accurate presso specialisti, per capire qual è il problema e come agire di conseguenza. La diagnosi deve essere effettuata dal medico, con esami specifici, come raggi X o risonanza magnetica. Appurato il problema si può iniziare un percorso di riabilitazione con: Tutori:soprattutto se il ginocchio è molto infiammato è bene tenerlo a riposo e ben fermo. Esercizi fisici: si tratta di movimenti specifici volti a ridurre il dolore alle ginocchia. Questi hanno come obiettivo quello di rinforzare il quadricipite, spesso causa di questo problema. Tecar terapia: risulta uno strumento efficacie per ridurre il dolore e migliorare la mobilità dei tessuti. Altre terapie fisiche tra cui magnetoterapia e la terapia in acqua, idrokinesiterapia. Antinfiammatori o infiltrazioni: nei casi in cui il ginocchio risulta essere molto infiammato, il medico può prescrivere degli antinfiammatori oppure delle infiltrazioni al ginocchio di acido ialuronico e cortisone. Ultimo, ma non meno importante, riguarda la pratica sportiva; infatti, ci sono sport che è meglio evitare, come la corsa, mentre sono da preferire il nuoto e la bicicletta a livello non agonistico. Un’altra cosa importante è che con questa patologia è bene non affaticare le articolazioni della gamba, svolgere un’attività sportiva moderata e, soprattutto, tenere sotto controllo il peso. Scrivi Cancella commentoLa tua email non sarà pubblicataCommentaNome* Email* Sito Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento. Avvertimi via email in caso di risposte al mio commento. Avvertimi via email alla pubblicazione di un nuovo articolo. Δ